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Italia Informa intervista Pierre La Tour al Virtual Star Conference di Borsa Italiana

Giuseppe Castellini, Direttore Responsabile di Italia Informa, intervista Pierre La Tour, CFO di Biesse, in occasione del Virtual Star Conference di Borsa Italiana. Scopriamo i punti salienti dell’intervista.

GC: “Virtual Star Conference di Borsa Italiana, un appuntamento con aziende che rappresentano le eccellenze della media impresa italiana. Ringrazio Biesse e Pierre La Tour, CFO del Gruppo, che oggi è qui con noi. Biesse è una multinazionale leader nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, plastica e metallo. Progetta, realizza e distribuisce macchine, sistemi integrati e software per i produttori di arredamenti, serramenti, componenti per l’edilizia, nautica ed aerospace. Vorrei sottolineare la spinta sull’innovazione, investe infatti il 4% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo e vanta oltre 200 brevetti depositati. Ha 12 stabilimenti industriali, 39 filiali, 300 tra agenti e rivenditori selezionati ed esporta l’85% della propria produzione. È una bellissima storia italiana, fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, è quotata dal Giugno 2001 al segmento Star di Borsa Italiana e oggi conta oltre 4000 dipendenti.
Tenendo conto del quadro economico internazionale, i risultati che avete ottenuto nel primo semestre li definirei soddisfacenti, soprattutto rispetto a quelle che erano le aspettative. Avete mostrato una certa capacità di saper affrontare in maniera tempestiva il contesto che stiamo vivendo, dimostrando resilienza, una parola che a me non piace ma che è efficace, cioè la capacità di resistere a shock improvvisi e una certa flessibilità del modello di business. È così? Lei che valutazione dà di questo periodo passato?”.
 
PLT: “innanzitutto la ringrazio sull’introduzione a 360° sul Gruppo Biesse. Il primo semestre è stato molto difficile. Il Gruppo si è mosso con estrema rapidità per proteggere il business, con misure atte a contenere i costi. Questo si è visto anche in occasione della semestrale che ha mitigato l’impatto della pandemia. Siamo adesso nel secondo semestre che si presenta decisamente migliorativo rispetto al precedente semestre, abbiamo un ingresso ordini migliorativo rispetto alle nostre aspettative. Manteniamo un forte controllo sui costi, ma non abbiamo tagliato le iniziative che riteniamo essere strategiche, preservando tutti gli investimenti in R&D. Ci siamo invece concentrati sui costi diretti e indiretti dove abbiamo messo in essere delle importanti azioni di mantenimento dei costi. Lei menzionava che l’85% del nostro fatturato è export, e il fatto di avere una rete di filiali praticamente ovunque sul globo, ci permette di mitigare il rischio e gli effetti derivanti dalla pandemia”.
 
GC: “Alla luce della risposta che ha dato alla prima domanda, mi pare che l’evoluzione prevedibile della gestione sia improntata a una certa positività. Volevo sottolineare che avete mantenuto un forte presidio patrimoniale per salvaguardare e consolidare una situazione patrimoniale in salute e, anche guardando al lungo periodo, avete difeso le basi costruendo le basi per un ulteriore balzo in avanti”.
 
PLT: “Assolutamente corretto. Partivamo da una situazione patrimoniale pre-Covid di assoluta solidità e ci siamo mossi nei mesi scorsi per rendere la società “blindata” dal punto di vista patrimoniale. La nostra ottica è quella di guardare avanti, ci siamo a questo proposito dotati di tutte le fonti di finanziamento necessarie per essere in una posizione di assoluta tranquillità, con l’obiettivo di continuare ad investire e soprattutto continuare un approccio di crescita, soprattutto sui mercati esteri. Il problema di questo momento è ovviamente l’assenza di visibilità perché abbiamo scenari che sono completamente mutevoli, quindi diventa più difficile fare piano con respiro a medio-lungo termine”.
 
GC: “Impossibile dare qualche guidance in questo periodo perché sarebbe troppo aleatorio. Avete una grande cultura del rigore che è difficile dare numeri così, non è nel vostro stile.
 
PLT: “Abbiamo ritirato la guidance per il 2020 e stiamo ragionando sul risultato di fine anno e su quello che verrà nel 2021”.
 
GC: “Ho visto che avete un forte impegno sulla sostenibilità, intesa a 360 gradi, abbiamo parlato di sostenibilità economica, sostenibilità ambientale, mi sembra che l’orizzonte della sostenibilità sia uno dei vostri elementi caratterizzanti”.
 
PLT: “Sì, assolutamente corretto. Abbiamo introdotto il bilancio di sostenibilità in azienda nel 2018 e la sostenibilità sta sempre di più entrando nelle logiche e strategie aziendali. Allacciandoci a quanto dicevamo pocanzi, abbiamo attivato uno strumento misto, finanziamento e linea di credito, con BNP Paribas, un green loan, uno strumento legato al raggiungimento di target di sostenibilità. È solo un esempio di come ci stiamo muovendo e come la sostenibilità si stia sposando sempre più con i nostri obiettivi e con il nostro dna aziendale.
 
GC: “Un’ultima domanda sulla composizione dei ricavi in cui rimane netto il predominio del comparto legno con oltre il 70%, seguito da vetro e pietra con il 17%. Questo credo sia un elemento quasi ormai strutturale, a prescindere dal Covid. Volevo chiedere, questa situazione del Covid, una volta strutturata porterà ad un cambiamento nella distribuzione geografica del vostro business oppure no?
 
PLT: È difficile fare previsioni adesso, ma credo che la pandemia avrà effetti duraturi, più che sui mercati e ripartizione geografica del business, su quelli che venivano considerati i paradigmi stessi del business. Se guardiamo la nostra storia e le nostre dinamiche, le fiere hanno sempre avuto un peso rilevante, considerate sia una vetrina internazionale che uno strumento per acquisire ordini, per fare business; oggi quel modo di fare business è in fase di cambiamento, si investe di più sul virtuale, sui canali digitali, sull’utilizzo delle tecnologie, vediamo che ci sono dei cambiamiti in atto. A livello di mercato, riagganciandomi a quanto chiedeva prima, con la pandemia ci sono stati cambiamenti nelle nostre vite, si sono ridotte spese nei viaggi, ristoranti, ecc, e sono stati shiftati in parte su altre voci come bricolage e migliorie alla casa; questo ha avuto un impatto positivo ovviamente su tutta la filiera. Si sono viste post pandemia di fronte a Ikea e mobilieri vari, e questo ha di conseguenza un impatto di conseguenza anche su di noi che produciamo macchinari per la realizzazione di quei prodotti”.

Guarda l'intervista qui.

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