Semplifichiamo i processi produttivi per esaltare il potenziale di ogni materiale.
Semplifichiamo i processi produttivi per esaltare il potenziale di ogni materiale.
Una rivoluzione perpetua, guidata dal digitale che trasforma il linguaggio del futuro. Per scrivere l’avvenire servono flessibilità, tenacia e un team vincente, come ribadisce Roberto Selci, amministratore delegato di Biesse.
«Ho idee molto chiare. So che il mio compito è fare strategie che un team di manager metterà in pratica, con la consapevolezza che dovremo essere tutti molto bravi e attenti, perché siamo nel bel mezzo di una vera rivoluzione: un passaggio industriale dal ferro alla digitalizzazione, come mi piace descriverlo, che dobbiamo continuare a governare come stiamo facendo».
Non solo prodotto.
«Non credo che tutti riusciranno a percorrere la strada che abbiamo di fronte, perché sono indispensabili investimenti importanti, che non tutti potranno affrontare. Noi abbiamo investito molto nel passaggio al mondo digitale e sappiamo di dover investire ancora di più. Abbiamo assunto persone, creato nuove competenze, acquisito strumenti seguendo una precisa visione e una strategia forte, eppure siamo solo a metà del guado, perché dobbiamo confrontarci con un contesto in fortissima evoluzione. Prima si studiava il “ferro”, come dico spesso, si pensava alle macchine, solo dopo ai plc o al software. Oggi è esattamente l’opposto: si sceglie un software, un modo di lavorare per ciò che si vuole ottenere e poi si pensa alla macchina. Tutto questo impone di essere molto flessibili, abili e allo stesso tempo così tenaci da cogliere queste nuove opportunità, tenendo il timone diritto indipendentemente dalla grandezza della barca che si sta governando. Siamo agli inizi di un nuovo mondo che certamente porterà benefici: oggi le macchine sono delle autentiche celle, le linee sono la macchina! C’è stato un balzo verso l’alto da molti punti di vista: questo è lo scenario e se non partiamo dal presupposto che oggi si parla un altro linguaggio, sarà difficile guardare al futuro. Il linguaggio è quello dei giovani ingegneri trentenni che hanno un approccio completamente diverso da quello che conoscevamo».
La forza della squadra.
«É fondamentale. Stiamo affinando il nostro sistema organizzativo per essere più compatti, coesi, lavorando con obiettivi chiari e condivisi: essere un “corpo unico” e non società distinte ci darà una marcia in più.
Non può essere diversamente per chi, come noi, mette al primo posto il cliente e al secondo filiali e rivenditori e, dunque, comprende come sia indispensabile parlare con tutti loro la stessa lingua e ragionare con gli stessi paradigmi. Ciò comporta il rivedere i nostri processi, per scegliere il più adatto e farlo diventare lo standard di ogni nostra attività per definire il prodotto, per svilupparlo, per produrlo e per servirlo ai nostri clienti.
Stiamo creando uno “standard Biesse” univoco per servire i nostri clienti in modo eccellente, da ogni punto di vista, fino al più piccolo particolare. Il concetto di “Made in Biesse”, leitmotiv che ci ha accompagnato in passato, è assolutamente valido, e oggi ancora di più, perché io credo nelle persone, ma le persone devono essere guidate secondo lo standard Biesse, per poter lavorare al meglio, seguendo processi definiti, e migliorare ogni giorno».
Le imprese sono rese giovani e attuali dalle persone che vi lavorano, che devono essere ricche di idee.
Roberto Selci, amministratore delegato di BiesseLa qualità è uno standard.
«È una sfida importante, perché so cosa dobbiamo fare. Non ho la bacchetta magica, ma riconosco quali siano le difficoltà da superare e le opportunità da cogliere. Per far bene dobbiamo avere uno standard da cui nascano sempre macchine di altissima qualità, che possano lavorare ventiquattro ore al giorno senza alcun problema, grazie a processi adeguati e a persone che abbiano ben chiaro quali siano i loro obiettivi. E ciascuno, come dico sempre in azienda, deve fare il proprio mestiere. La Biesse che ho in mente è una struttura capace di andare avanti da sola, che non dipende dalle singole persone ma dalla forza di un team: un organismo che vive di vita propria grazie al lavoro di squadra, perché insieme abbiamo creato strumenti, modalità, processi e obiettivi molto ben definiti, nell’ambito dei quali ciascuno conosce i suoi compiti».
Una nuova generazione.
«L’importante è stare al passo con i tempi: le imprese sono rese giovani e attuali dalle persone che vi lavorano, che devono essere ricche di idee. Devono anche essere capaci di adattarsi ai “nuovi giovani” che sono completamente diversi da quelli della nostra generazione: chi siede al vertice deve essere consapevole di questo, perché gestendo l’impresa come eravamo abituati in passato, non potremmo cogliere tutte le opportunità.
Dovremo fare ancora meglio, ancora di più? Probabile. Qualcuno ha detto che nei prossimi vent’anni ci saranno cambiamenti nell’industria che avranno una portata superiore a tutti quelli avvenuti negli ultimi trecento anni. Noi possiamo e vogliamo fare la nostra parte».
Un anniversario che non è solo una celebrazione. Biesse compie 50 anni, ma vogliamo pensare ai prossimi 50, quando ciò che ci immaginiamo oggi diventerà ciò che saremo. Perché ogni innovazione creata nel passato ha preso sempre vita dalla voglia di futuro, e oggi costituisce una tappa della nostra storia.
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Scopri il numeroBiesse celebra 50 anni di innovazione e tecnologia, ricordando mezzo secolo di storia e di successi, con una propensione irrefrenabile a pensare al futuro.
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